Durante Sanremo forse avete notato la cover di Luce (tramonti a nord est), cantata da Rancore insieme a La Rappresentante di Lista. Questo gruppo, poco noto, improvvisamente ha ricevuto grande visibilità e i riflettori si sono accesi su Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, i fondatori, e sul loro lavoro.
“Gogo Diva” è il terzo album, per loro una svolta: sono cambiati i suoni – molto più elettronici – e sono diversi i testi. Al centro la figura femminile e il tema dell’amore: sofferto, ma che non si crogiola nel dolore, combattivo e alimentato dalle avversità che lo rendono motore del mondo.
Abbiamo sentito la necessità di gridare i nostri momenti di crisi, di vivere la nostra solitudine, di manifestare il nostro amore. Una protagonista femminile fa da guida attraverso questa foresta di parole e di musica. Gogo Diva è un invito a perdersi, a battersi, a spogliarsi e a cantare con tutta la voce che si ha in corpo.
Il disco, anche nel nome, è ispirato a Lady Godiva, nobildonna angosassone dell’XI secolo che, secondo la leggenda, cavalcò nuda per ottenere la soppressione di una tassa che suo marito aveva imposto ai propri sudditi.
“Tolgo le tasse
se giri nuda per il paese”.
E lei lo fa.
La voce di Veronica energica e sensuale, accompagna in questo viaggio nel femminile. “Questo corpo” è il singolo che ha anticipato l’album ed è, nei testi e nelle immagini, un manifesto all’accettazione di sé. Il video rappresenta infatti la voglia intima femminile di manifestare, ballare, combattere, desiderare, affermare.
Nell’era del body shaming mostrarsi non è solo un atto di coraggio, ma una presa di posizione: come una Lady Godiva contemporanea, Veronica si spoglia, grida, scalpita, soffre, ride… combatte. Perché quel corpo che “non piace” e “non funziona bene” è lo stesso che ci sorregge, che ci aiuta a capire cosa succede nella nostra mente, dando segnali che ci aiutano a intepretare noi stessi.
Questo corpo di donna che mi ritrovo mi porta fino in fondo alla crisi più nera, ma è anche il mio amante nei momenti di solitudine, perverso nella sua famelica voglia di consumarsi. La sua potenza devastatrice mi travolge e mi piace. E quando penso che sia quasi finita, il mio corpo riesce ancora a salvarmi.
Veronica Lucchesi