20 termini (e mezzo) per spiegare le identità

Per secoli le identità di genere e sessuali non sono state riconosciute, bensì rinnegate e catalogate in modo approssimativo. Gli ultimi anni hanno visto un netto cambio di rotta. La comunità LGBTQIA+ ha lottato per ottenere la giusta attenzione e, anche se il percorso per una completa inclusione è ancora lungo, oggi il mondo non è più solo in bianco e nero.

Grazie a questa apertura, tutti hanno scoperto che esistono anche altri colori per definire le diverse identità, ma per molti è difficile orientarsi e ci sono anche molti dubbi su cosa è corretto, rispettoso e appropriato dire.

Secondo la teoria linguistica di Sapir-Whorf, il modo in cui ci esprimiamo determina il modo in cui pensiamo.  Se non si ha dimestichezza con le tematiche LGBTQIA+, potrebbe quindi risultare difficile parlarne.

Cosa significa esattamente LGBTQIA+? Cosa vuol dire identità di genere e che differenza c’è con l’identità sessuale?

Proprio chiarire questi dubbi e sciogliere il pensiero abbiamo preparato un glossario dei 20 termini che hanno a che fare con i concetti di identità di genere e identità sessuale.

1 – Ally (alleato): un Ally è una persona che non fa parte della comunità LGBTQIA+ ma che la sostiene. Di solito si tratta di persone eterosessuali che supportano, idealmente o attraverso l’attivismo, la comunità.

2 – Asessualità: orientamento che comporta l’assenza di attrazione sessuale, indipendentemente dal genere dell’altra persona. Questo orientamento non implica l’assenza di orientamento romantico.

3 – Bisessualità: una persona attratta sia dalle persone del suo stesso sesso sia da quelle del sesso opposto .

4 – Demisessualità: l’attrazione fisica è subordinata a quella mentale. Le persone demisessuali vogliono prima conoscere la persona che hanno di fronte, creando un contatto più intimo, a prescindere dal genere.

5 – Eterosessualità: attrazione sessuale verso persone del sesso opposto.

6 – Genderqueer: indica le persone che non si identificano come binarie (maschio/femmina). Ci sono molte sfumature del termine, come genderfluid (ha un’identità fluida tra i due poli) e agender (non si riconosce in nessuna identità di genere)

7 – Genere: il genere solitamente si basa sulle differenze biologiche e si identifica con la dicotomia maschile/femminile. È possibile che, indipendentemente dai fattori biologici, ci si identifichi con generi diversi.

8 – Identità di genere: il genere in cui una persona si identifica. Ad esempio, una persona può identificarsi come uomo, donna, nessuno dei due o qualcosa di diverso.

9 – Identità sessuale: percezione sessuale dell’individuo, che comprende sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale.

10 – Intersessualità: si tratta di un termine-ombrello che comprende le persone i cui cromosomi, genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili.

11 – LGBTQIA+: è la sigla completa – o quasi – che identifica la comunità. Sta per Lesbic, Gay, Trans, Queer, Intersexual e Asexual/Ally. Il “+” indica altre identità di genere e sessuali che non rientrano nell’acronimo, come i queer.

12 – Omosessualità: attrazione sessuale verso persone dello stesso sesso.

13 – Orientamento romantico: oltre all’orientamento sessuale, esiste anche l’orientamento romantico. Per questo, persone eterosessuali possono anche scoprirsi omoromantiche o, viceversa, persone omosessuali possono provare un’attrazione eteroromantica. C’è anche la possibilità che una persona etero od omosessuale sia biromantica, provi cioè attrazione sentimentale (e non sessuale) verso entrambi i generi.

14 – Orientamento sessuale: è l’attrazione sessuale, emozionale ed erotica verso un determinato genere. L’orientamento sessuale può essere di diverse tipologie: eterosessuale, omosessuale, pansessuale, demisessuale…

15 – Pansessualità: una persona che prova attrazione verso un’altra indipendentemente dal genere e dal sesso, comprendendo anche persone transgender e queer.

16 – Polisessualità: una persona che prova attrazione verso le altre persone, ma non si identifica come bisessuale perché non limita l’attrazione dalle dinamiche di genere.

17 – Queer: letteralmente indica qualcosa di eccentrico, ed era inizialmente usato come termine dispregiativo. La comunità LGBT si è poi appropriata del termine e lo ha reso un termine-ombrello per le persone che non si identificano come binarie.

18 – Ruolo di genere: aspettative della società rispetto a comportamenti e atteggiamenti tipici di una persona in accordo alla sua identità di genere.

19 – Sesso biologico: è la categoria biologica di appartenenza, che viene determinato da cromosomi e ormoni. Si può nascere maschio, femmina o intersex. Questo, tuttavia, non è un parametro sufficiente per identificare l’identità di una persona.

20 (e 1/2) – Transgender: una persona in cui genere e sesso biologico non coincidono, ad esempio una donna che si sente e si identifica come uomo. In alcuni casi, alla presa di consapevolezza può seguire un periodo di transizione dal sesso di partenza a quello che la persona sente più affine. In queste situazioni, il termine più corretto da usare è transessuale. Di solito si parla di transizione FTM (Female To Man, da donna a uomo) e MTF (Male To Female, da uomo a donna).

Manca qualcora? Raccontateci la vostra esperienza con le parole legate alle identità. Chiamare le cose nel modo giusto è una forma di rispetto e accoglienza. E conoscere aiuta a pensare.

2 commenti

  1. amleta

    Complimenti, il tuo post è una fonte di chiarezza in un caos di termini. 😊 Io sono pansessuale e Ally ma mi è venuto davvero un pò difficile riuscire a capire certi termini nuovi introdotti di recente. Credo molta gente che non riusciva a capire prima, adesso sia ancora più confusa. Ma forse la nuova generazione sarà più consapevole e più esperta nell’usare i giusti termini e i giusti pronomi 😂

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